ANALISI DI MERCATO 08.06.18

Settimana alquanto strana, tanto per non annoiarci mai.
Cominciamo da latte e crema. Offerte di latte crudo a prezzi notevolmente in rialzo, con la Germania che oltre ad avere poca disponibilità chiede 0,42 €/kg per consegna Nord-Italia.
La crema, che l’altro ieri veniva offerta a prezzi a ribasso, ieri e oggi dà segnali in totale controtendenza, al punto che si è passati da richieste per la merce tedesca da 2,89 €/kg franco arrivo ad oggi dove sembra impossibile trovarla sotto i 2,95 €/kg.
Vista la raccolta in notevole ribasso in Germania e il caldo, era quasi inspiegabile un calo dei prezzi così in controtendenza rispetto all’andamento del latte.
Per quanto riguarda il mercato nazionale, raccolta in ribasso probabilmente non dovuta al caldo ma, secondo qualcuno dovuta ai parti, come mi aveva anticipato un amico già a inizio anno. Contratti di crema nazionale di qualità chiusi addirittura sopra il bollettino di Milano e contratti di latte nazionale trattato a prezzi intorno a 0,38 €/kg con punte massime fino a 0,40 €/kg.
Visti gli andamenti della crema, suona strano il ribasso sul burro, con polacchi che offrono a 5,80 €/kg che vuol dire poter chiudere a prezzi ancora più bassi e i tedeschi che offrono a 6,10 €/kg, si ha quasi la sensazione che qualcuno abbia voglia di realizzare parte della merce stoccata, infatti le offerte sono prevalentemente per merce congelata. Ricordiamoci anche che non tutte le latterie dell’Est hanno la capacità finanziaria di stoccare all’infinito senza realizzare.
A conferma di queste offerte a ribasso, il bollettino di Kempten, così come quello olandese, hanno confermato i prezzi della settimana precedente senza alcuna variazione. Il bollettino francese, come un bambino che fa i capricci, fa segnare un aumento di € 0,01 come a dire che i € 0,27 di aumento della settimana scorsa andavano più che bene.
Prezzi in rialzo su tutti i bollettini del latte in polvere, sia per la merce per uso zootecnico, sia per quella per uso alimentare, sia per l’intero.
Più che logico l’aumento del latte in polvere intero dato che le latterie preferiscono vendere crema piuttosto che fare latte in polvere, al punto addirittura che qualche grosso gruppo produce latte intero ormai solo una volta ogni due mesi e non più in produzione continuativa come qualche anno fa.
Sempre più impazienza sul mercato per quel che sarà l’asta della merce di ex-intervento che si terrà martedì 19. Impazienza notata anche dalla Commissione UE che sta pensando di ritornare a due aste al mese anziché una. Come per le altre aste ci sarà anche la possibilità di cercare di vendere della merce all’intervento, possibilità alquanto remota vista la poca voglia della Commissione di procedere ad acquisti di merce.
Sul siero in polvere continua il trend al rialzo, meno alto rispetto alle settimane precedenti ma su tutti e tre i bollettini. Stabile solo il prezzo del siero in polvere per uso zootecnico sul bollettino di Kempten.
Quotazioni medie dei bollettini europei dei formaggi stabili per il Cheddar a 3,33 €/kg, l’Edamer a 2,92 €/kg e il Gouda a 2,95 €/kg, e in aumento per l’Emmentaler a 4,56 €/kg.
Sui bollettini nazionali è aumentato il Parmigiano Reggiano più stagionato a Mantova.
Importazioni giapponesi
Le importazioni giapponesi di formaggio in aprile sono aumentate del 12,9% rispetto all’aprile 2017 e del 7,1% nel primo quadrimestre rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Il Giappone ha importato formaggio soprattutto dalla UE (31,4%), dall’Australia (30,4%), dalla Nuova Zelanda (23%) e dagli USA (11,6%).
Il Giappone è il secondo importatore mondiale di lattosio, in aprile però ne ha acquistato il 34,2% in meno rispetto all’aprile 2017. Sono calate anche le importazioni di SMP (-29,2%), mentre sono aumentate quelle di siero in polvere (+110,6%).

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