Le vacanze estive si fanno sentire. Altra settimana di incertezza sui mercati, con prezzi invariati o in leggero calo per le commodities lattiero-casearie e poche compravendite. |
– Sul mercato europeo, latte crudo e scremato tedeschi stabili ai livelli di settimana scorsa, domanda scarsa e pochissima offerta. Anche sul mercato nazionale i prezzi del latte crudo sono rimasti invariati. Raccolta in ripresa favorita dalle temperature della mattina più miti, titoli bassi stabili. |
– Sul mercato UE, crema di latte tedesca in continua discesa, trattata a 3,54-3,56 €/kg franco arrivo; meno offerta, influenzata dal caldo, e meno domanda, che risente delle ferie estive. Sul mercato italiano, panna nazionale di qualità trattata a bollettino. |
– Altra settimana di ribassi per le quotazioni ufficiali del burro. A Kempten il minimo è sceso di € 0,14, oggi 6,90 €/kg, e il massimo di € 0,15, oggi 7,00 €/kg, media tedesca 6,95 €/kg. La Francia, dopo tre settimane di invariato, è calata di € 0,14 portandosi a 7,65 €/kg, mentre l’Olanda è rimasta ferma a 7,15 €/kg. La media a tre di questa settimana è 7,250 €/kg e quella a due 7,050 €/kg. La quotazione del burro di centrifuga a Milano è diminuita di € 0,05 andando a 7,10 €/kg. |
– In continua perdita i bollettini del latte in polvere nei tre Paesi che teniamo in considerazione, ad eccezione dell’intero francese che sale. |
– Settimana di calo anche per il siero, ad eccezione di quello francese per uso zootecnico che resta invariato. |
– Le quotazioni dei formaggi in Italia sono aumentate per il Pecorino Romano a Milano e per il Monte Veronese (tranne il vecchio) a Verona.
Continua la situazione di incertezza in Europa con qualche leggero cedimento sulle maggiori commodities trattate: mozzarella a 4,90-5,05 €/kg, Edamer a 5,00-5,05 €/kg. |
NB: I prezzi pubblicati devono essere considerati solo indicativi di una tendenza di mercato, in quanto miscellanea non solo di prezzi effettivi di vendita, ma anche di prezzi di offerte e/o richieste rilevate sul mercato. |
Dopo la consueta tabella dei prezzi settimanali, segue approfondimento sull’import/export statunitense. |
|
Import/export statunitense, maggio 2022 |
Sebbene a maggio i volumi esportati di alcuni prodotti siano calati leggermente, è evidente il vantaggio dei prezzi statunitensi sul mercato mondiale. L’export di formaggio ha registrato un aumento del 31% magg.’22/magg.’21 e alcuni studi affermano che questo sia stato il maggio più forte di sempre. Al contrario, l’SMP ha continuato il suo declino mensile, -7% magg.’22/magg.’21; il primo importatore è il Messico, con perdite del 4% magg.’22/magg.’21, mentre le spedizioni in alcuni mercati del sud-est asiatico stanno andando meglio, con le Filippine e la Malesia che hanno aumentato i volumi rispettivamente del 24% e del 79% genn-magg’22/genn-magg’21. |
Le esportazioni di burro sono calate del 10% magg.’22/magg.’21 ma sono salite del 16% magg.’22/magg.’21. Il mercato principale è il Canada, che ha visto un aumento da inizio anno del 90% rispetto allo stesso periodo del 2021. L’export di lattosio statunitense ha raggiunto il suo record degli ultimi 15 anni; i principali acquirenti sono Cina, Nuova Zelanda e Giappone.
Per quanto riguarda le importazioni statunitensi, maggio è stato un mese molto positivo. L’import di burro è aumentato del 22% magg.’22/magg.’21 e quello di origine UE rappresenta il 79% della merce acquistata negli Stati Uniti (+7% da inizio anno). Situazione simile per il formaggio, +7% magg.’22/magg.’21, con un aumento di prodotto europeo (+8% da inizio anno). Le importazioni di caseine sono aumentate del 29% magg.’22/magg.’21; il principale fornitore è la Nuova Zelanda, ma l’India è il mercato che ha registrato il più grande aumento della sua offerta da inizio anno, anche se da un punto di partenza molto basso (+106%). |
|