La settimana corta dopo Pasqua, con molti in vacanza, non ci dà abbastanza novità degne di nota.
– Sul mercato nazionale, ancora debolezza nel latte crudo che viene pagato tra 0,30 e 0,32 €/kg partenza, abbastanza offerta e poca domanda. Buona la domanda sullo scremato, però arrivare a 0,17 €/kg è molto difficile. Crema nazionale di qualità più o meno stabile ai livelli di settimana scorsa, tra 1,94 e 1,96 €/kg. I suddetti prezzi si intendono partenza.
All’estero sembra di essere in una settimana ancor più di transizione che in Italia. Avendo per Pasqua i bambini le ferie scolastiche abbastanza lunghe, è abitudine anche per chi bambino non lo è più, prendersi delle pause più o meno lunghe. Mercato con la crema offerta in Germania, Francia, Olanda e Polonia a 1,95 e 2,00 €/kg, però dalle altre origini sono stati ottenuti prezzi intorno a 1,91 e 1,93 €/kg. Per il latte scremato prezzi qualche centesimo più alto rispetto a quanto trattato da noi, sul crudo invece si va da 0,30 €/kg dell’Ungheria a 0,39 €/kg della Germania. I suddetti prezzi si intendono franco arrivo Nord Italia.
– Seconda settimana di stabilità sui bollettini del burro. Germania invariata con 4,00 €/kg il minimo e 4,10 €/kg il massimo, l’Olanda conferma 4,04 €/kg di settimana scorsa, solo la Francia diminuisce il prezzo stratosferico di settimana scorsa di € 0,11 e arriva a 4,23 €/kg. Può sembrare un prezzo esagerato ma alla fine è poco lontano dal prezzo di mercato per burri di qualità come il francese, il tedesco e pochi altri.
Per il burro polacco, le offerte sono a 4,08 €/kg ma sembrano suscettibili di contrordini. La media dei bollettini dei tre Paesi che prendiamo in considerazione di questa settimana è 4,107 €/kg.
– Bollettini del latte in polvere un po’ confusi. In Germania tutto invariato, in Olanda scende l’intero, sale lo scremato alimentare e resta invariato lo zootecnico, in Francia sale l’intero, invariato quello scremato per uso alimentare.
Il mercato comunque alla fine conferma i prezzi di settimana scorsa, con lo scremato che oscilla tra 2,60 e 2,65 €/kg. Ciò non toglie che altre origini siano meno care del tedesco di qualità. Sono ancora molti i compratori che sono alla finestra e vivono alla giornata.
– Anche sul siero in polvere regna l’indecisione più totale. La Germania lascia invariato lo zootecnico e aumenta l’alimentare, l’Olanda diminuisce, resta invece stabile la Francia.
– Per quanto riguarda i bollettini dei formaggi nazionali, calano solo due voci del Grana Padano a Mantova e a Brescia.
Quotazioni medie UE in aumento per l’Edamer a 3,16 €/kg, in calo per l’Emmentaler a 4,86 €/kg e il Gouda a 3,15 €/kg, stabili per il Cheddar a 3,08 €/kg.
NB: I prezzi pubblicati devono essere considerati solo indicativi di una tendenza di mercato, in quanto miscellanea non solo di prezzi effettivi di vendita, ma anche di prezzi di offerte e/o richieste rilevate sul mercato.
Dopo la consueta tabella dei prezzi settimanale, segue approfondimento sull’Import/export del Nord America.

Import/export Nord America febbraio 2021
Nonostante un calo per il formaggio e il lattosio, le esportazioni lattiero-caseari statunitensi sono state forti nel nuovo anno. La domanda dalla Cina ha contribuito con questo aumento e, in misura minore, anche quella dal Sud-Est Asiatico e dal Messico, in ripresa per la prima volta dal luglio 2020.
Dopo tre mesi di calo, le esportazioni di SMP sono cresciute del 30% febb.’21/febbr.’20 e dell’8% genn-febb’21/genn-febbr’20, favorite dall’amento della domanda del Sud-est Asiatico, Messico e Cina. L’export di siero in polvere continua a crescere, +32% febb.’21/febbr.’20, grazie all’impressionante domanda cinese triplicata a febbraio (+123% genn-febb’21/genn-febbr’20).
Le esportazioni di formaggio sono diminuite soprattutto a causa delle minori spedizioni nel Sud-est Asiatico e in Messico. In seguito all’impennata della domanda dei Paesi MENA, l’export statunitense di burro continua a trarne beneficio registrando una crescita nel primo bimestre del 2021 del 92% rispetto allo stesso periodo 2020.
Le importazioni di formaggio sono diminuite del 28% febb.’21/febbr.’20; la UE ha subito un forte colpo (-40%), mentre gli altri fornitori hanno aumentato i loro volumi spediti negli USA. Le importazioni di burro sono aumentate per il terzo mese consecutivo, nonostante i minori volumi provenienti dalla UE (-5%febb.’21/febbr.’20).
Le esportazioni canadesi continuano ad essere piuttosto contenute e soltanto quelle di siero di latte sono aumentate leggermente a febbraio. L’export di SMP è in calo dopo il massimo storico raggiunto nel 2017. Per quanto riguarda le importazioni, resta forte la domanda di formaggio europeo.
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