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ANALISI DI MERCATO (25/09 -01/10)

Settimana di riflessione sul mercato lattiero-caseario. Prezzi perlopiù stabili per tutte le commodities, disponibilità sempre scarsa.
– Sul mercato europeo, disponibilità di latte molto scarsa e prezzi invariati rispetto alla settimana scorsa: crudo tedesco trattato a 0,62/0,63 €/kg, e scremato a 0,32 €/kg. partenza; c’è richiesta di prodotto. Sul mercato nazionale latte crudo trattato a 0,68 €/kg, restando invariato per la seconda settimana consecutiva. Stabile anche lo scremato, trattato ancora a 0,38-0,385 €/kg. partenza, domanda più viva del crudo. Il mercato resta sostenuto soprattutto a causa della raccolta, che in certe zone è ancora in calo. I titoli sono buoni.
– Sul mercato UE, scarsissima disponibilità di crema di latte e domanda normale; la merce tedesca è stata trattata a 3,66 €/kg. franco arrivo, l’olandese 3,63 €/kg. reso Nord Italia. Sul mercato italiano, buona domanda di panna nazionale di qualità trattata a bollettino e a bollettino+, fino a 3,67 €/kg. partenza.
– Quotazioni del burro di centrifuga invariate per tutte e tre le principali piazze europee: Germania con il minimo a 6,99 €/kg e il massimo 7,05 €/kg (media a 7,02 €/kg.), l’Olanda a 7,22 €/kg. e la Francia a 7,55 €/kg. La media a tre è 7,23 €/kg e a due di 7,135 €/kg. Anche Milano resta invariato a 7,05 €/kg.
– Latte in polvere scremato in calo in Germania e Francia, in aumento in Olanda; L’intero rileva in Germania un leggero incremento per il prezzo minimo, stabile il prezzo massimo. Invariate le quotazioni in Francia e Olanda. Il tedesco per uso zootecnico è invariato rispetto alla scorsa settimana, in aumento in Olanda.
– In Germania il bollettino del siero per uso alimentare fa registrare un calo per quanto concerne il prezzo massimo, invariato il minimo. Le quotazioni del siero per uso zootecnico restano stabili in Germania, in discreto rialzo in Francia e in leggera diminuzione in Olanda.
– Quotazioni ufficiali e di mercato dei formaggi nazionali stabili sui valori della scorsa settimana, anche se si evidenzia un po’ di pesantezza sulla merce stagionata dei duri DOP. Situazione stabile anche per i formaggi europei.

NB: I prezzi pubblicati devono essere considerati solo indicativi di una tendenza di mercato, in quanto miscellanea non solo di prezzi effettivi di vendita, ma anche di prezzi di offerte e/o richieste rilevate sul mercato. week39
Flussi commerciali dell’UE27 – Luglio 2022
Con meno latte disponibile per la produzione di materie prime e prodotti e un’inflazione drammatica che colpisce la competitività dell’UE, le esportazioni dell’UE continuano a lottare a luglio e per i 7 mesi messi insieme.
Le spedizioni di formaggi hanno continuato la loro tendenza al ribasso e sono notevolmente diminuite a luglio rispetto a una base già bassa a luglio 2021 (-2% su base annua). Le esportazioni verso tutte le principali destinazioni si sono contratte, guidate da un calo del 13% nel Regno Unito. In termini di inizio anno solo il Regno Unito ha mostrato un aumento (ancora in ripresa da un 2021
eccezionalmente debole) mentre le spedizioni da inizio anno in tutte le principali regioni acquirenti sono diminuite. Forti perdite sono state registrate in Cina, Ucraina e Cile.
Dopo 3 mesi di crescita, le esportazioni di burro sono diminuite a luglio, principalmente a causa di un forte calo in MENA (principalmente Marocco e Israele), Cina e Corea del Sud. La crescita da inizio anno è dovuta a un forte aumento delle spedizioni verso la prima destinazione dell’UE, il Regno Unito (+60% da inizio anno), controbilanciando il calo in MENA, Cina e Ucraina. È interessante
notare che le esportazioni dell’UE nel Regno Unito sono superiori ai volumi pre-Brexit (+5%).
Per quanto riguarda il segmento delle polveri, le spedizioni di SMP continuano a diminuire, in calo ogni mese da ottobre 2021, principalmente a causa di una minore spedizione di prodotti in Cina (-41% da inizio anno) e Sud-est asiatico (-27%) mentre i volumi verso MENA sono alla pari con l’anno scorso livelli (base debole). Con l’ennesimo calo significativo a luglio, le esportazioni di
WMP continuano a lottare con le perdite registrate in tutte le principali destinazioni ad eccezione dell’Oman (+17% da inizio anno). Anche le esportazioni di siero di latte hanno registrato una tendenza al ribasso, principalmente a causa della domanda cinese più debole (-32% da inizio anno). A luglio, tuttavia, l’Asia sud-orientale è responsabile principalmente del calo, trainato dai minori flussi verso l’Indonesia (-46%).
Immagine opposta per le esportazioni di alimenti per lattanti FFP , che mostrano entrambi incrementi sia in termini YOY che YTD. Per quanto riguarda gli alimenti per lattanti, si può osservare una ripresa della domanda cinese (+11% da inizio anno) insieme a un forte aumento degli acquirenti statunitensi (da 1622 a 8 454 t) e volumi più elevati che attraversano il Regno Unito (+33% da inizio anno). La Cina rimane di gran lunga la destinazione principale, rappresentando il 39% di tutte le spedizioni di alimenti per lattanti nell’UE.
Nonostante un calo nella prima destinazione dell’UE, la Nigeria (-16% da inizio anno), le esportazioni di FFP continuano ad espandersi con maggiori volumi che fluiscono verso quasi tutte le altre regioni acquirenti. Le importazioni dell’UE hanno mostrato un quadro contrastante per le principali materie prime a luglio con una continua ripresa dei volumi di latte dal Regno Unito, mentre il formaggio è sceso per il quinto mese consecutivo, portando i volumi da inizio anno al di sotto dei livelli già deboli del 2021. le importazioni di lattosio sono guidate da un ritorno ai livelli del 2020 delle spedizioni dal Regno Unito. 

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