ANALISI DI MERATO (05/12 – 11/12)

Settimana difficile per i prodotti lattiero-caseari, forse a causa della prossimità delle feste? Pochi gli scambi di latte, crema e burro, trattati al ribasso, come anche le polveri. Formaggi Europei in ulteriore flessione, mentre restano in tensione gran parte di quelli Italiani.

– Sul mercato europeo, scambi di latte molto ridotti per la quasi mancanza di domanda; la poca merce trattata ha subito un calo dei prezzi, il crudo fino a 0,53 €/kg e lo scremato fino a 0,27-0,28 €/kg partenza. Anche sul mercato nazionale situazione cedente, latte crudo trattato a 0,66 €/kg arrivo. Raccolta e titoli alti stabili.

– Sul mercato UE, crema di latte in calo, scambiata anche sotto i 3,00 €/kg franco arrivo, domanda praticamente assente. Anche sul mercato italiano, panna nazionale di qualità trattata sotto il bollettino, toccando minimi di 3,00 €/kg, anche se con domanda abbastanza buona.

– Quotazioni ufficiali Europee del Burro di centrifuga ancora in discesa. A Kempten diminuisce di € 0,23 il minimo e di € 0,31 il massimo, rispettivamente 5,64 e 5,80 €/kg, media tedesca 5,72 €/kg. La Francia cala di € 0,125 e si porta a 6,065 €/kg, l’Olanda di € 0,15 e va 5,45 €/kg. La media a tre di questa settimana è 5,745 €/kg e quella a due 5,585 €/kg. Il burro di centrifuga a Milano, nella stessa settimana, quotava 6,00 €/kg; oggi diminuisce di € 0,25 portandosi a 5,75 €/kg.

– Scendono anche i bollettini europei del latte in polvere scremato. L’intero cala in Germania e resta invariato in Francia e Olanda.

– Il siero diminuisce in Germania e in Olanda, ma aumenta in Francia.

– I Bollettini italiani dei formaggi, compresi i duri DOP, la settimana scorsa sono rimasti invariati. Oggi a Milano è aumentato solo il Pecorino Romano di € 0,10.Sul mercato UE ancora qualche cedimento nelle quotazioni di tutti i formaggi commodities.

NB: I prezzi pubblicati devono essere considerati solo indicativi di una tendenza di mercato, in quanto miscellanea non solo di prezzi effettivi di vendita, ma anche di prezzi di offerte e/o richieste rilevate sul mercato. 

Dopo la consueta tabella dei prezzi settimanali, segue approfondimento sull’import giapponese.
Tab. 49-2022
Import Giappone, ottobre 2022Dopo l’aumento di settembre, le importazioni giapponesi di formaggio in ottobre sono nuovamente diminuite; tutti i fornitori hanno registrato un calo dei flussi, soprattutto la UE (-13% ott.’22/ott.’21). Anche nei primi 10 mesi dell’anno, l’import di formaggio ha avuto una tendenza al ribasso nonostante un 2021 già debole, soprattutto a causa del volumi UE in costante calo (-10% genn-ott.’22/genn-ott.’21). La UE, nonostante queste perdite, rimane il principale fornitore detenendo il 40% dei volumi di formaggio spediti in Giappone. Anche la merce proveniente dall’Australia è diminuita, mentre quella di origine neozelandese e statunitense è in crescita.Le importazioni di siero, nonostante un calo del 5% ott.’22/ott.’21, nei primi 10 mesi dell’anno sono aumentate del 16% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, grazie alla crescita dei flussi provenienti dagli Stati Uniti (+16% genn-ott.’22/genn-ott.’21), dell’Australia (+63% genn-ott.’22/genn-ott.’21) e dall’Argentina (+149% genn-ott.’22/genn-ott.’21).
Le importazioni di lattosio continuano a crescere e sono sulla buona strada per stabilire un nuovo record annuo. Il 56% della merce proviene dagli Stati Uniti (+19% genn-ott.’22/genn-ott.’21) e il 34% dalla UE (+12% genn-ott.’22/genn-ott.’21).
Giapppone ottobre 2022

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